Come deve essere fatta la fattura per bonus mobili?

La fattura di spesa per il bonus mobili deve riportare natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti. Riportiamo testualmente il quesito arrivato in redazione in questi giorni sul bonus mobili ed a cui diamo risposta in questa sede.
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Cosa scrivere nella fattura per usufruire del bonus mobili?

La fattura che riceverai non avrà NESSUNA dicitura (la dicitura "Bonus Mobili" nella fattura è solo un consiglio, NON un obbligo previsto dalla normativa).
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Cosa scrivere in fattura per la detrazione del 50?

In caso si opti per lo sconto in fattura, l'indicazione della detrazione fiscale per cui si ottiene lo sconto è obbligatoria così come la norma di riferimento che consente tale sconto (articolo 121 del D.L. 34/2020). Questa indicazione può anche essere inserito tra le note della fattura (in calce).
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Quale causale per bonifico bonus mobili?

Il bonifico parlante è il metodo di pagamento da utilizzare per accedere le detrazioni. Esso va compilato in modo preciso indicando: Causale del bonifico: Si deve indicare “Acquisto mobili ed elettrodomestici”.
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Come indicare bonus mobili?

Queste ultime, in particolare, devono essere indicate all'interno del “Rigo E57 – Spese per l'arredo degli immobili ristrutturati“, presente all'interno della sezione III C del quadro E del modello 730.
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Bonus mobili 2023 come funziona: la guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate



Trovate 40 domande correlate

Come funziona bonus mobili esempio?

Se ad esempio acquisti arredi per un totale di 7000 euro, allora il contributo della detrazione fiscale sarà del 50% della cifra, cioè 3500 euro. Se invece si acquista per 17000 euro totali, la detrazione IRPEF massima sarà di 4000 euro: quindi un aiuto pari al 50% del tetto massimo di 8000.
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Quando devono iniziare i lavori per il bonus mobili?

L'agevolazione spetta per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio dell'anno precedente a quello dell'acquisto dei beni.
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Cosa scrivere sul bonifico parlante per bonus mobili?

In questo caso, qualora si scegliesse di utilizzare il bonifico parlante, la causale da inserire è la seguente: Spese per arredi o elettrodomestici ai sensi dell art. 16, comma 2, DL 63/2013, convertito nella legge 90/2013.
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Quali lavori di ristrutturazione danno diritto al bonus mobili elenco ed esempi?

Esempi di lavori che danno diritto al Bonus:
  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • Realizzazione dei servizi igienici;
  • Sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • Rifacimento di scale e rampe;
  • Realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
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Come funziona il bonus mobili senza ristrutturazione?

Le spese per l'acquisto degli arredi vanno sostenute dallo stesso soggetto a cui sono intestate quelle di ristrutturazione; la detrazione non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di compravendita dell'immobile.
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Cosa scrivere nella descrizione di una fattura?

Qual è la parte descrittiva della fattura?
  • nome e cognome;
  • ragione sociale;
  • partita IVA e/o codice fiscale;
  • indirizzo;
  • data di emissione e il numero della fattura;
  • dati riguardo la modalità di pagamento.
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Quando non è necessaria la pratica Enea?

Quando deve essere presentata la pratica enea? Non dovrai presentare la comunicazione solo nel caso in cui volessi aderire all'Ecobonus, ma anche qualora avessi effettuato degli interventi volti al risparmio energetico ma liquidati tramite bonifico relativo al bonus ristrutturazione.
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Quando Iva al 10% e quando al 22?

L'Iva al 10% si applica sulla differenza tra l'importo complessivo dell'intervento e il costo dei beni significativi (a – c = 10.000 - 6.000 = 4.000). Sul valore residuo dei beni (2.000 euro) l'Iva si applica nella misura ordinaria del 22%.
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Chi effettua il bonifico non deve essere per forza chi chiede la detrazione?

L'Agenzia delle Entrate hanno cambiato posizione e, contrariamente a quanto disciplinato prima la detrazione può essere richiesta a prescindere dall'ordinante e da chi sia l'intestatario della fattura.
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Come dimostrare Data inizio lavori per bonus mobili?

L'inizio dei lavori può essere certificato sia dalle eventuali abilitazioni amministrative (Come Cila o Scia) che dalla comunicazione preventiva all'Asl (se è obbligatoria).
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Quando non spetta il bonus mobili?

I LAVORI CHE NON DANNO DIRITTO AL BONUS MOBILI

i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione d'infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
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Che documenti servono per il bonus mobili 2023?

Per attestare l'acquisto dei mobili o degli elettrodomestici, bisogna allegare alla domanda di richiesta del bonus mobili 2023 uno dei seguenti documenti:
  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di transazione eseguita, per pagamenti con carte di credito o debito;
  • addebito sul conto corrente;
  • fattura di acquisto dei beni.
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Che causale mettere in un bonifico per detrazione fiscale?

causale del bonifico: all'interno bisogna inserire la seguente dicitura “Bonifico per detrazioni previste dall'art. 16-bis del Dpr 917/1986”. Inoltre è consigliato inserire i riferimenti della fattura in modo da risalire al documento preciso (numero e data)
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Quali sono gli elettrodomestici che rientrano nel bonus mobili?

Quali beni

Per quel che riguarda i grandi elettrodomestici, la norma limita il beneficio all'acquisto delle tipologie dotate di etichetta energetica di classe A+ o superiore, A o superiore per i forni, se per quelle tipologie è obbligatoria l'etichetta energetica.
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Come accedere al bonus mobili senza Cila?

In caso di deposito di un titolo edilizio da parte di un architetto, geometra o ingegnere (SCIA o CILA), sarà sufficiente conservare il modello dell'atto. Qualora la ristrutturazione non richiedesse questa documentazione, sarà sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
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Come dimostrare l'inizio dei lavori?

L'Agenzia ha ricordato che la data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative (Cila) o dalla comunicazione preventiva all'Asl, se è obbligatoria.
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Quante volte si può prendere il bonus mobili?

PER QUANTE VOLTE SI PUO OTTENERE IL BONUS MOBILI

Quindi, se si sono effettuati i lavori di ristrutturazione edilizia su due o più unità immobiliari, si potrà ottenere la detrazione Irpef del 50% due volte, con ogni immobile che ha un tetto di spesa di 8.000 euro.
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Come dimostrare inizio lavori edilizia libera?

Per dimostrare che tali interventi possono accedere alle detrazioni basterà redigere una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che dovrà attestare la data di inizio dei lavori, la detraibilità delle opere e che per queste non è richiesta alcuna pratica edilizia.
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Qual è l'IVA sui mobili?

Risposta: L'aliquota Iva da applicare sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici è quella ordinaria, quindi adesso il 22%, anche se in presenza di ristrutturazioni.
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Quando si può fatturare al 10?

Iva al 10% negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. L'art. 7, comma 1, lett. b), della legge 488/1999 ha previsto l'aliquota Iva ridotta al 10% per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, purché siano eseguiti su immobili a prevalente destinazione abitativa privata.
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