Cosa rientra nelle attività commerciali?

Quando si parla di attività commerciale ci si riferisce alle attività legate alla produzione o alla vendita di merci. Gli esempi più tipici sono i negozi (compresi gli e-commerce), i grossisti, i bar e i ristoranti.
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Quali attività rientrano nell'impresa commerciale?

Rientrano nella categoria di imprese commerciali sia le attività che vendono un determinato prodotto al pubblico, sia per esempio le attività di trasporto, oppure quelle bancarie o assicurative.
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Quando un'attività diventa commerciale?

Cominciamo dunque con il rammentare quale sia la definizione di imprenditore commerciale secondo l'art. 2082 c.c. Per il legislatore, è imprenditore commerciale colui che: esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
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Quali sono le attività commerciali secondo il codice civile?

A norma dell'articolo 2195 del codice civile un imprenditore commerciale esercita professionalmente una o più delle seguenti attività: un'attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi. un'attività intermediaria nella circolazione dei beni. un'attività di trasporto per terra, o per acqua o per aria.
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Che cosa si intende per azienda commerciale?

Le aziende commerciali si occupano del trasferimento delle merci nello spazio e nel tempo; operano nel settore terziario e attuano una produzione indiretta, ovvero si occupano della distribuzione (insieme delle operazioni necessarie per trasferire le merci dalle fonti di produzione al consumatore finale).
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Quali sono le attività commerciali?

Quando si parla di attività commerciale ci si riferisce alle attività legate alla produzione o alla vendita di merci. Gli esempi più tipici sono i negozi (compresi gli e-commerce), i grossisti, i bar e i ristoranti.
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Quali sono i locali commerciali?

Rientrano in questa categoria tutti i locali adibiti alla vendita di merci, prodotti e manufatti, sia della piccola distribuzione che della GDO, ma anche tutti i locali in cui si offrono servizi inerenti alla somministrazione di cibi e bevande (bar, ristoranti, ecc.).
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Quali sono le attività non commerciali?

Quali sono le attività non commerciali? Il concetto di non commercialità viene spiegato nel comma 2 dell'art. 79: le attività di interesse generale sono considerate di natura non commerciale quando sono svolte a titolo gratuito o dietro versamento di corrispettivi che non superano i costi effettivi.
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Come si chiama chi ha un'attività commerciale?

E' commerciante colui che esercita attività commerciali. I requisiti richiesti per la qualifica di commerciante differiscono a seconda che l'attività sia esercitata da persone fisiche o da persone giuridiche.
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Quali sono le attività commerciali enunciate dall'art 2195 cc?

Sono soggetti all'obbligo dell'iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano: 1) un'attivita' industriale diretta alla produzione di beni o di servizi; 2) un'attivita' intermediaria nella circolazione dei beni; 3) un'attivita' di trasporto per terra, per acqua o per aria; 4) un'attivita' ...
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Quando un ente e non commerciale?

Viceversa, per gli enti non commerciali, ovverossia gli organismi che non adottano lo schema organizzativo societario e il cui scopo unico o prevalente non è di dar corso ad iniziative di carattere imprenditoriale, si considerano commerciali solo le cessioni di beni o le forniture di servizi compiute nell'esercizio di ...
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Come fare un'attività commerciale?

Tutti i requisiti e l'iter per aprire un negozio
  1. Aprire una Partita IVA.
  2. Effettuare l'iscrizione dal Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
  3. Inviare la dichiarazione di inizio attività al Comune, almeno 30 giorni prima dell'apertura.
  4. Aprire una posizione all' INPS e INAIL.
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Che cosa si intende per attività economica?

E' un'attività di produzione di beni o servizi che ha luogo quando risorse quali lavoro, impianti e materie prime concorrono all'ottenimento di beni o alla prestazione di servizi.
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Cosa si intende per piccolo commerciante?

il piccolo commerciante; coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio (impresa individuale) e dei componenti della propria famiglia (impresa familiare).
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Che differenza c'è tra artigiano e commerciante?

Sostanzialmente, dunque, l'impresa artigiana si differenzia dall'impresa commerciale per la presenza di: un'attività personale e professionale nel processo produttivo da parte dell'imprenditore che nell'impresa commerciale può essere, invece, assente.
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Chi non è un imprenditore commerciale?

Non è imprenditore il soggetto che svolge un'attività produttiva basata unicamente sul proprio lavoro personale. Il piccolo imprenditore (art. 2083 c.c.) è chi svolge un'attività organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei familiari.
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Come si chiama chi vende in un negozio?

b. [proprietario o gestore di un negozio] ≈ esercente, negoziante, rivenditore, (spreg.) rivendugliolo, [anche con valore spreg.] bottegaio, [addetto alla vendita come impiegato] commesso.
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Quali sono le tipologie di impresa?

Le differenti forme giuridiche previste dal Codice Civile sono:
  • ditta individuale.
  • impresa familiare.
  • società di persone: società semplice. società in nome collettivo. ...
  • società di capitali: società a responsabilità limitata. ...
  • società cooperativa.
  • impresa artigiana.
  • impresa agricola.
  • associazione in partecipazione.
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Quando un ETS e commerciale?

L'ETS si configura come commerciale se risultano superiori alle entrate derivanti da attività non commerciali: i proventi da attività di interesse generale svolte secondo modalità commerciali. i proventi dalle attività diverse (art. 6) fatta eccezione sponsorizzazione che rispettano determinati requisiti.
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Quando un ente del terzo settore diventa commerciale?

79 del Codice del Terzo Settore, che così recita: “Le attività di cui al comma 2 si considerano non commerciali qualora i ricavi non superino di oltre il 5% i costi relativi per ciascun periodo d'imposta e per non oltre due periodi di imposta consecutivi”.
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Cosa si intende per il Terzo settore?

Il Terzo settore è l'insieme degli enti privati che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività di interesse generale. Dalla tutela dell'ambiente all'animazione culturale, dai servizi sanitari all'assistenza a persone con disabilità.
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Cosa deve avere un locale commerciale per essere a norma?

Affinché un locale possa ritenersi "commerciale" lo stesso deve essere accatastato nella categoria "C1". I requisiti variano a seconda della tipologia di attività commerciale da svolgersi all'interno del locale. Generalmente dovrà avere un'altezza di almeno 3 m, e una cubatura di almeno 32 mq.
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Cosa si intende per fuori dai locali commerciali?

Per sottoscrizione “fuori dai locali commerciali del venditore” si intende quella effettuata alla presenza fisica del professionista/venditore e del consumatore in un luogo diverso dai locali del professionista/venditore, quindi a casa del consumatore, per strada, presso alberghi o fiere, etc.
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Chi rientra nella categoria C1?

Categoria catastale C1 Negozi e botteghe

e quei locali dove la vendita si accompagna con prestazioni di servizio come, ad esempio, trattorie e ristoranti, pizzerie, panetterie (intese come locali di vendita al minuto del pane), bar, caffè, ecc.
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